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Una Storia Bellissima …..un grazie sempre vivo agli angeli del 7°piano ( Neonatologia Modena) e a Pollicino.

Ma come vengono scelte le mamme dei prematuri?

165694_10150091820744491_7592557_n Vi siete mai chiesti come vengano scelte le mamme dei prematuri? Io immagino Dio che dal cielo guarda verso la terra. Mentre osserva chiede ai suoi angeli di prendere delle note su un librone gigante. ‘Rossi Maria, a lei mandiamo un maschietto, e come santo patrono San Matteo. Bianchi Anna, a lei una bimba, santo patrono direi Santa Clelia. Verdi Giuseppina, a lei gemelli, come santo patrono mandale San Gerardo, quello è abituato alle parolacce!’ Dopo un pò da un altro nome all’angelo e aggiunge: ‘A lei mandiamo un prematuro.’ L’angelo è curioso: ‘Perchè proprio a lei Signore? È così felice!’ Dio replica: ‘Proprio per quello! Secondo te potrei mandare un prematuro ad una mamma che non sa ridere? Sarebbe crudele.’ ‘Ma avrà abbastanza pazienza?’ chiede l’angelo. ‘Non voglio che abbia troppa pazienza, non vorrei naufragasse in un mare di autopietà e disperazione. Dopo che lo shock e la rabbia passeranno saprà affrontare il tutto. L’ho osservata oggi, ha quel senso di sè e di indipendenza così raro e necessario in una madre. Vedi, il bimbo che le manderò ha un mondo a sè e lei dovrà portarlo fuori da quel mondo, e non è una cosa facile.’ Ma Signore, non è neanche credente!’ Dio sorride: ‘Non importa, mi prenderò cura del problema. Ma questa donna è perfetta, ha la giusta dose di egoismo.’ L’angelo è stupito: ‘Egoismo? Da quando in qua l’egoismo è diventato una virtù?’ 31032008154 Dio annuisce: ‘Se occasionalmente non riuscirà a staccarsi dal suo bimbo, non potrà mai farcela. Sì, donerò a questa donna un prematuro. Lei non lo sa, ma sarà invidiata, non darà mai niente per scontato, non considererà mai un passo come una cosa normale. E quando il suo bimbo la chiamerà mamma per la prima volta, saprà di aver osservato un miracolo. Le permetterò di vedere le cose chiare come le vedo io, l’ignoranza, la crudeltà, il pregiudizio, ma lei sarà superiore a tutto ciò. Non sarà mai sola, io sarò al suo fianco ogni minuto di ogni giorno.’ ‘E per quanto riguarda il santo patrono?’ chiede l’angelo ancora con la penna in mano. Dio sorride: ‘Sarà sufficiente uno specchio.’ Maria Vittoria Torrini 27 Gennaio 2008 – 25 settimane e 710 gr. di voglia di vivere
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e Dio creò il PAPA’ ( anche detto BABBO )


Quando Dio creò il papà cominciò disegnando una sagoma piuttosto robusta e alta.
Una angelo che svolazzava sbirciò sul foglio e si fermò incuriosito.
Dio si girò e l’angelo “scoperto” arrossendo gli chiese
“Cosa stai disegnando?”.
Dio rispose “Questo è un grande progetto”.
L’angelo annuì e chiese “Che nome gli hai dato?”.
“L’ho chiamato papà” rispose Dio continuando a disegnare lo schizzo del papà sul foglio.
“Papà….” pronunciò l’angelo “E a cosa servirebbe un papà?” chiese l’angioletto accarezzandosi le piume di un’ala.
“Un papà” spiegò Dio “Serve per dare aiuto ai propri figli, saprà incoraggiarli nei momenti difficili, saprà coccolarli quando si sentono tristi, giocherà con loro quando tornerà dal lavoro, saprà educarli insegnando cosa è giusto e cosa no.”.
Dio lavorò tutta la notte dando al padre una voce ferma e autorevole, e disegnò ad uno ad uno ogni lineamento.
L’angelo che si era addormentato accanto a Dio, si svegliò di soprassalto e girandosi vide Dio che ancora stava disegnando.
“Stai ancora lavorando al progetto del papà?” chiese curioso.
“Sì” rispose Dio con voce dolce e calma “Richiede tempo”.
L’angelo sbirciò ancora una volta sul foglio e disse “Ma non ti sembra troppo grosso questo papà se poi i bambini li hai fatti così piccoli?”
Dio abbozzando un sorriso rispose: “E’ della grandezza giusta per farli sentire protetti e incutere quel po’ di timore perchè non se ne approfittino troppo e lo ascoltino quando insegnerà loro ad essere onesti e rispettosi”.
L’angelo proseguì con un’altra domanda: “Non sono troppo grosse quelle mani?”.
“No”, rispose Dio continuando il suo disegno “Sono grandi abbastanza per poterli prendere tra le braccia e farli sentire al sicuro”.

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“E quelli sono i suoi occhi?” chiese ancora l’angioletto indicandoli sul disegno.
“Esatto”, rispose Dio “Occhi che vedono e si accorgono di tutto pur rimanendo calmi e tolleranti”.
L’angelo storse il nasino e aggiunse “Non ti sembrano un po’ troppo severi?”.
“Guardali meglio” rispose Dio.
Fu allora che l’angioletto si accorse che gli occhi del papà erano velati di lacrime mentre guardava con orgoglio e tenerezza il suo piccolo bambino.